Properzio, Elegie Libro IV
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Introduzione In cerca di nuove vie per la poesia elegiaca 1. Il III libro delle elegie di Properzio si era chiuso con un addio: a Cinzia, alla sua bellezza elogiata più di quanto meritasse, ai versi scritti per lei da chi, ora, si pentiva e si vergognava di aver reso famosa con la sua poesia una donna che non valeva la pena di cantare (3,24,1–8). Recuperata finalmente la ragione senza l’ausilio di fattucchiere, medici, amici, Properzio capiva di essersi reso ridicolo col suo lungo e assiduo servitium amoris e garantiva ai lettori una tenace resistenza di fronte alle suppliche e alle lacrime di Cinzia: come non prestar fede, d’altronde, a chi sulla donna celebrata sin dal primo verso del monobiblos scagliava ora le sue dirae, con una feroce previsione dell’inesorabile arrivo della vecchiaia, dei capelli bianchi che invano si sarebbe sforzata di strappare, delle rughe che ben presto le avrebbero devastato il volto? Sembra già di sentire gli stessi accenti dell’ultima produzione lirica di Orazio, in particolare quelli di Carm. 4,11 e 4,14.
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Properzio, Elegie Libro IV, Paolo Fedeli
- Jazyk
- Rok vydání
- 2015
Doručení
Platební metody
2021 2022 2023
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- Titul
- Properzio, Elegie Libro IV
- Jazyk
- latinsky
- Autoři
- Paolo Fedeli
- Vydavatel
- Bautz
- Rok vydání
- 2015
- ISBN10
- 3883099376
- ISBN13
- 9783883099378
- Kategorie
- Světová próza
- Anotace
- Introduzione In cerca di nuove vie per la poesia elegiaca 1. Il III libro delle elegie di Properzio si era chiuso con un addio: a Cinzia, alla sua bellezza elogiata più di quanto meritasse, ai versi scritti per lei da chi, ora, si pentiva e si vergognava di aver reso famosa con la sua poesia una donna che non valeva la pena di cantare (3,24,1–8). Recuperata finalmente la ragione senza l’ausilio di fattucchiere, medici, amici, Properzio capiva di essersi reso ridicolo col suo lungo e assiduo servitium amoris e garantiva ai lettori una tenace resistenza di fronte alle suppliche e alle lacrime di Cinzia: come non prestar fede, d’altronde, a chi sulla donna celebrata sin dal primo verso del monobiblos scagliava ora le sue dirae, con una feroce previsione dell’inesorabile arrivo della vecchiaia, dei capelli bianchi che invano si sarebbe sforzata di strappare, delle rughe che ben presto le avrebbero devastato il volto? Sembra già di sentire gli stessi accenti dell’ultima produzione lirica di Orazio, in particolare quelli di Carm. 4,11 e 4,14.