Barcelona, 1957. Daniel Sempere a jeho přítel Fermín, hrdinové románu Stín větru, se vracejí, aby čelili největší osudové výzvě. Právě když se zdá, že život rodiny Sempereových nabírá poklidný směr, navštíví jejich knihkupectví neznámý muž, jenž svým znepokojivým chováním předznamená odhalení tajemství ukrývaného dvě desetiletí v temné paměti města. Dozvědět se pravdu znamená pro Daniela vypořádat se s vlastním nejniternějším přízrakem. V Nebeském vězni, mistrovském románu plném intrik a emocí, se opět dokonale prolínají dějové linky předchozích knih, Stínu větru a Andělské hry: okouzlení literaturou a záhady, jež skrývá pohřebiště zapomenutých knih.
„Po patnácti letech se mi vrátila vzpomínka na ten den. Viděl jsem toho mladíka, jak se potuluje mlhou kolem nádraží Estación de Francia, a jméno Mariny mě znovu zasáhlo jako čerstvá rána. Každý z nás má ve své duši zamčené nějaké tajemství. A tohle je to moje.“ Píše se rok 1980 a mladý student Oskar Drai na jedné ze svých zasněných toulek potkává odvážnou Marinu. Společně se vydávají za záhadným znamením černého motýla. Nemají však ani tušení, jaké hrůzy na ně v temných uličkách Barcelony čekají.
Je válka a Carverovi se rozhodli opustit město a přestěhovat se do malé pobřežní vesničky, kde koupili dům. Ale od chvíle, kdy překročí jeho práh, se začnou dít podivné věci. V domě totiž před lety záhadně zahynul Jacob, malý syn předešlého majitele.
S pomocí nového kamaráda Rolanda odhalují Max a Alicia Carverovi podezřelé okolnosti této smrti a objeví tajemné, ďábelské stvoření, jež si říká Kníže z mlhy. Vrátil se ze stínů, aby vyřídil dluhy z minulosti. Podaří se hrdinům rozplést všechny nitky příběhu? Uniknou ze spárů nevypočitatelného nepřítele?
L'energia del vuoto, finalista al Premio Strega 2011. E' notte, su un'autostrada svizzera. Una macchina procede a velocità sostenuta, diretta a Marsiglia. A bordo un uomo, Pietro Leone, funzionario dell'Onu a Ginevra. Accanto a lui dorme il figlio Pietro, una console stretta tra le mani, i jeans a vita bassissima come ogni adolescente che si rispetti. I due sono in fuga, da non si sa bene cosa. La sola cosa che Pietro sa è che da giorni qualcuno sta tenendo sotto controllo i movimenti suoi e della sua famiglia e che la moglie Emilia, ricercatore al Cern, è scomparsa da casa da qualche giorno. La donna stava lavorando, con un gruppo di fisici spagnoli, a un rivoluzionario calorimetro per decifrare le energie di fotoni ed elettroni...
Forse le passioni di un'epoca non possono davvero essere raccontate a un'altra. Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte, spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. E il risultato è un romanzo italiano che affonda le mani nel "buco nero" di quel decennio senza paura di sporcarsele, senza celebrarlo né rinnegarlo, raccontando una generazione e un pezzo di storia dal di dentro, quasi in presa diretta, e allo stesso tempo in un serrato corpo a corpo con la memoria, propria e altrui. È una nitida voce corale, quella di Alberto Malinconico, di Angelo Malecore e dei loro amici. Per loro, il punto di svolta è l'11 settembre, quello del 1973, quando il telegiornale trasmette le immagini del golpe in i militari che pattugliano le strade deserte di Santiago, i carri armati appostati nelle piazze, i caccia che bombardano La Moneda. Quelle immagini diventano un'ossessione. Come si fa a non esserne colpiti? Così, in quella stagione di lotte operaie, di austerità, di battaglie per la legge sul divorzio, tra le prime ragazze e le bravate con gli amici, matura la coscienza politica e la voglia di cambiare. E sono i volantini, i cortei, le interminabili discussioni in sezione, i concerti rock, le manifestazioni a Roma e a Bologna, gli scontri con la polizia, i viaggi in autostop a Londra, il vento del femminismo, la liberazione sessuale. Finché la lotta armata e la repressione dello Stato non chiudono bruscamente il futuro verso il quale quei ragazzi credevano che la Storia li sospingesse. Visti da un paese in provincia di Napoli, quegli anni sono però anche gli anni della camorra, gli anni dei primi omicidi politici della malavita organizzata. Alberto e gli altri li hanno sotto gli occhi, ma a tutta prima non sanno guardano altrove, loro, guardano lontano, ai grandi movimenti della Storia... Così alla sconfitta politica si aggiunge anche il rimorso di non aver capito, di non aver saputo aiutare le vittime di quella violenza. Ma se sconfitta c'è stata, "non è chiaro chi abbia vinto davvero la partita" dice la voce verso il finale. "Perché quel 'noi' è rimasto, scava, lascia in giro detriti e sedimenti." Perché quel passato non è definitivamente alle nostre spalle, e non la si fa finita con il tempo, mai.
Una jinetera dell'Avana. Un poliziotto messicano corrotto quanto basta. Un vecchio cinese sulla strada del tenente Mario Conde. Un giovane conista e i suoi strani compagni di lottaLa banda dei quattroAdios muchachos (Daniel Chavarría): Alicia, una studentessa dell'Avana, ha deciso di diventare jinetera e di utilizzare la bicicletta per adescare stranieri danarosi. Una vite galeotta, opportunamente allentata, le permette di prodursi in spettacolari e sensualissime cadute proprio davanti agli occhi delle sue "vittime". Una volta presi all'amo, ai clienti di Alicia - complice sua madre, Margarita- spetta un trattamento culinario e un' accoglienza di tutto rispetto, secondo la personalissima etica professionale dellaragazza. L'incontro con Victor King, un uomo d'affari specializzato in ricerche subacquee, sembrerebbe offrirle un futuro diverso. Ma Alicia si trova coinvolta in un pandemonio di travestimenti e colpi di scena. Sullo sfondo di una Cuba inedita, i toni del thriller si tingono di una sfumatura ironica e grottesca.Mato y voy (Rolo Díez): Un poliziotto messicano con ambizioni intellettuali, corrotto e donnaiolo, in rotta con la moglie e con la seconda famiglia, indaga sull' omicidio apparentemente "particolare" di un businessman yankee. Di colpo si trova proiettato nell'universo della pornografia sadica e delle sue imprevedibili connessioni con il giro della droga, ma anche con alti esponenti della buona società. Gringos, cubani e colombiani, intanto, si stanno ammazzando per le strade di Città del Messico, e c'è una pallottola pronta anche per l'oficial Carlos Hernindez. Ma nessuno è più caparbio di un pigro riluttante che ha finalmente deciso di investigare a fondo, soprattutto da quando ha fiutato che la polizia è coinvolta nel caso. Uno humour picaresco, la durezza della grande metropoli e uno spaccato sociale impietoso caratterizzano questo noir d'autore.La coda del serpente (Leonardo Padura Fuentes): Il tenente Mario Conde, questa volta, si muove in una zona poco conosciuta all'Avana: il Quartiere cinese. E' lì che qualcuno ha ritrovato il cadavere del vecchio Pedro Cuang, impiccato insiema al suo cane. Il fatto che gli sia stato tagliato il dito indice e che sul petto gli abbiano inciso dei segni misteriosi rende le ricerche piuttosto complicate. Ma il Conde può contare su due validi aiuti: l'iseparabile sergente Palacios e Juan Chion, padre del polizziotto Patricia Chion. E' proprio l'anziano cinese a indirizzare suo malgrado il tenente verso l'ambiente delle scommesse, e verso alcune frange della santeria a cui apparterrebbero i simboli incisi sul petto della vittima. Una nuova indagine per il polizziotto cubano, ormai personaggio di riferimento per gli amanti del giallo.Eroi convocati (Paco Ignacio Taibo II): Il '68 è terminato da poco. Nestor Roca, ex attivista del movimento studentesco, è un cronista d'assalto al quale la curiosità ha giocato un brutto scherzo, facendogli rimediare un paio di coltellate nella pancia. Costretto all'immobilità, il giovane progetta un piano per abbattere il regime di Dìaz Ordaz, che ha soppresso e ridotto al silenzio ogni fermento rivoluzionario. Dal suo letto d'ospedale chiama a raccolta gli eroi dell'infanzia, perché accorrano in aiuto suo e dei vecchi compagni di lotta. Sandokan, i Tre Moschettieri, Old Shatterhand e Sherlock Holmes...tutti partecipano alla congiura di Nestor per impadronirsi del potere, tutti prendono parte alla grandiosa rivolta dell'immaginazione contro l'autoritarismo corrotto.