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Annalisa Carena

    La figlia della giungla
    Il paese dei bambini che sorridono
    • Il paese dei bambini che sorridono

      • 304 stránek
      • 11 hodin čtení

      La vita di Pam cambia inesorabilmente in un giorno di giugno, quando Jantsen, suo figlio quindicenne, muore all’improvviso. La placida esistenza della famiglia viene sconvolta. Oppressa dal dolore, Pam precipita in un baratro che pare inghiottirla. Sprofondare o reagire. Così lei, che non ha mai varcato i confini del Missouri, accetta di andare in Vietnam con alcuni amici. Quello che vede la travolge. Dietro le immagini da cartolina del turismo, si cela un mondo in cui migliaia di bambini vivono per strada, abbandonati a se stessi. Costretti a mendicare. A fare lavori pesantissimi. O peggio ancora, esposti al pericolo di essere rapiti e venduti sul mercato del sesso. E negli orfanotrofi la situazione è solo di poco migliore: non ci sono fondi, e sul viso dei bambini si legge il vuoto di chi non ha affetto né prospettive. In fondo al cuore, Pam sente riaccendersi una fiamma. Eccolo il dono di Jantsen. Occuparsi di quelle bambine e di quei bambini, in Vietnam, in Cambogia, in Africa. Strapparli alle malattie e all’inedia, a una schiavitù che li costringe a lavorare anche quindici ore al giorno, come Mark. Per riportare sui loro visi la luce del sorriso. Non è facile, ma ora niente la può fermare.

      Il paese dei bambini che sorridono
    • La figlia della giungla

      • 319 stránek
      • 12 hodin čtení

      Quella di una ragazzina cresciuta in una foresta e allevata da un branco di scimmie è una storia che pare assomigliare più a un racconto di fantasia che alla realtà. Subito tornano alla mente le celebri vicende di Tarzan o del Libro della Giungla di Rudyard Kipling. Eppure nella storia di Marina Chapman tutto è stato accertato come vero. Rapita all’età di cinque anni con il proposito di ottenere un riscatto, mentre si trovava in Colombia con i genitori, la bambina viene invece abbandonata nella profondità della giungla. Qui, sarebbe senz’altro morta di stenti se non avesse presto incontrato qualcuno. Dopo una giornata intera trascorsa a piangere e a gridare aiuto, svegliandosi da un sogno angosciato, Marina vede intorno a sé una trentina di “scimmie cappuccine”, che la scrutano incuriosite. Dopo una lunga e manesca ispezione, i primati decidono al fine di accogliere la bambina con sé. Lontana anni luce dalla sua famiglia d’origine, la piccola troverà sollievo in quello strano gruppo di animali che si mostrano particolarmente socievoli l’uno con l’altro e che le sembrano, in fondo, una nuova insolita famiglia. Comincia così per lei un’esistenza selvaggia, destinata a protrarsi per cinque anni. Durante questo lungo periodo, la bambina impara a vivere nella foresta apprendendo dai suoi nuovi compagni ogni cosa, dalla ricerca del cibo fino alle arrampicate sugli alberi e agli urli scimmieschi. Ancora oggi, quando guarda indietro alla vita passata col branco, Marina non sa celare un moto di nostalgia per i suoi strani compagni della giungla, a cui ha affibbiato affettuosi nomignoli: Nonno, Marroncino, Punta Bianca. Perché è quando due esseri umani finalmente la trovano, due cacciatori di frodo, che dovrà affrontare le prove più dure e terribili. È allora che dovrà lottare davvero per ritrovare la strada, una qualunque strada, che la riporti alla libertà.

      La figlia della giungla