Knihobot

Micaela Latini

    1. leden 1973
    Il possibile e il marginale
    La pagina bianca
    Die Korrektur des Lebens
    Auschwitz dopo Auschwitz
    Il museo degli errori
    • Tra divieto e provocazione si muove il famoso verdetto di Theodor Wiesengrund Adorno del 1949 per il quale “scrivere poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie”. Il volume raccoglie testi di diversi studiosi che si sono confrontati (direttamente o indirettamente) con la controversa sentenza adorniana, analizzandola in una prospettiva interdisciplinare attraverso le lenti di filosofi, scrittori, poeti, intellettuali, in un passo incrociato tra il poetico e il politico.

      Auschwitz dopo Auschwitz
    • Dieses Buch analysiert das Thema des Scheiterns, das der österreichische Schriftsteller Thomas Bernhard (1931-1989) in seinem literarischen Werk gestaltet, beginnend mit dem Roman , Das Kalkwerk’ (1970), über , Beton’ (1982) und , Auslöschung’ (1986) bis hin zu , Alte Meister’ (1985). An Stellen, an denen Bernhard sich über seine Figuren zum Thema der „Aufgabe“ bzw. deren Nichtgelingen äußert, soll das Potenzial des Scheiterns selbst zum Gegenstand von Überlegungen gemacht werden: ein Scheitern, das nicht etwa als schöpferisches Unvermögen abgetan, sondern als Gelegenheit verstanden werden soll, das Leben in seiner ganzen theoretischen Fülle, in seinem möglichen Sinnumfang zu überdenken.

      Die Korrektur des Lebens
    • La pagina bianca

      • 174 stránek
      • 7 hodin čtení

      Questo volume, ripercorrendo i luoghi nei quali Thomas Bernhard, attraverso i suoi personaggi, s’interroga sulla questione della scrittura e del suo “insuccesso”, intende gettare luce sulle potenzialità del “fallimento” stesso, che può essere considerato come un’occasione per ripensare la parola in tutto il suo spessore teoretico e come serbatoio di un senso possibile. Lo scacco nell’impresa di scrittura dell’opera della propria vita è la condizione di possibilità del darsi del successo, così come il silenzio è l’orizzonte della parola stessa, e non la sua negazione. All’interno di queste coordinate si colloca, nel pensiero narrativo di Bernhard, il tema centrale e ricorrente del compito della scrittura, che deve essere eseguito, pur essendo ineseguibile. Quel che gli antieroi bernhardiani si ritrovano di fronte è sempre la pagina bianca: un luogo che è assenza di parola, ma anche uno spazio d’interrogazione sulla propria origine. Se guardato in controluce e da una giusta angolazione prospettica, quel “foglio bianco” si profila come il punto di incontro (e di scontro) di una costellazione di temi: il rapporto tra esistenza e morte, tra compito e origine, tra verità e menzogna, tra partecipazione (alla vita) e rappresentazione (della vita), tra estinzione e produzione, tra memoria e oblio.

      La pagina bianca