Milanismi (assolutamente forse)
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La carriera di Sebastian Vettel è impressionante. Era ancora un ragazzino quando è entrato nella famiglia Red Bull, e da lì è cresciuto fino a diventare una personalità di primissimo piano. È riuscito a portare sempre più in alto il livello delle sue prestazioni, senza mai abbandonare lo stile che gli è proprio, semplice e naturale, senza ostentazioni. [...] Sarà molto interessante osservare come Vettel riuscirà ad ambientarsi dopo il trasferimento alla Ferrari. Finora è sempre cresciuto con intelligenza, talento e una buona dose di sano equilibrio, e al momento giusto ha sempre saputo inventarsi qualche magia. Che in questo momento, da "adulto" e pluripremiato campione del mondo, si trovi a uscire dall'ambiente che gli è familiare per affrontare una nuova, grandissima sfida, lo trovo personalmente fantastico!" (Christian Danner ex pilota di Formula Uno)
Copertina: in brossura, ingiallita, sporca lievemente. Pagine testo: ingiallite, brunite ai margini. Interno in ottime condizioni. Collana Le formiche. Buono (Good) .
Brescia 1954, arrivo della ventunesima Mille Miglia. In lontananza c'è un'auto rossa, inconfondibile, in testa. È la Lancia D24 di Alberto Ascari, il pilota più celebre e amato, campione del mondo per due volte consecutive di Formula 1. Ascari torna ad affrontare la "Grande Corsa" dopo aver lasciato la Scuderia Ferrari, per lui una vera e propria seconda famiglia. Una gara incredibile questa Mille Miglia, che però Alberto non ama, segnata sin dalla vigilia da un numero sbalorditivo di contrattempi. Si trova al comando quando un banale guasto lo lascia senza acceleratore poco prima di Firenze. Ma non si arrende. Con la complicità di un giovane meccanico riprende la strada. E quando alla fine trionfa, la sua sarà una vittoria inattesa, dedicata all'appena scomparso Tazio Nuvolari, e leggendaria perché fisserà il record di velocità nell'ultimo tratto. La voce inconfondibile di Giorgio Terruzzi ci restituisce tutte le emozioni e l'adrenalina di quest'avventura romantica e memorabile come il suo protagonista, un pilota che ha fatto la storia dell'automobilismo sportivo. Il preludio ad un finale di partita tragico e misterioso segnato da un destino curiosamente simile a quello del padre, Antonio. Una storia di coraggio e superstizione, esaltata dall'inedita prefazione di Diego Abatantuono.
Con la verve e l'ironia che lo contraddistinguono Diego Abatantuono si racconta, ripercorrendo aneddoti, storie d'amore e di amicizia dietro le quinte dei suoi film, dove i sapori della cucina sono il filo rosso che unisce tutti i ricordi. In ogni capitolo, dedicato a un film o all'incontro con un attore o regista, vengono narrati episodi e vicende legati a quel momento e sempre "conditi" dai cibi assaporati; di alcuni dei piatti citati viene poi ricostruita e proposta la ricetta vera e propria. Così dal baule dei ricordi escono una mitica cena organizzata da Ugo Tognazzi, una festa mancata alla fine delle riprese di Mediterraneo, le esperienze gastronomiche con Paolo Villaggio, il pane e cicoria mangiato con Depardieu, ma anche i ricordi di Diego bambino, quando andava con il nonno Paolo e il papà Matteo a spasso per cinema e osterie. Ne risulta un Abatantuono inconsueto, accompagnato da fotografie in gran parte inedite che restituiscono l'atmosfera e il profumo delle storie narrate: un viaggio nella memoria dove cinema, cucina, amori, amicizia sono indissolubilmente legati tra loro con allegria e leggerezza.