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Curzio Malaparte

    9. červen 1898 – 19. červenec 1957

    Tento italský autor, proslulý svými ostrými postřehy a provokativním psaním, prozkoumává temné stránky lidské povahy a složitost meziválečné Evropy. Jeho díla, často zakořeněná v jeho vlastních rozsáhlých zkušenostech jako novinář a diplomat, vynikají nekompromisním pohledem na politiku a společnost. Prostřednictvím svého jedinečného stylu zachycuje napětí a ironii doby a nabízí čtenářům pronikavé a znepokojivé reflexe. Jeho tvorba zůstává silnou výpovědí o komplexnosti světa a lidských motivací.

    Curzio Malaparte
    Biblioteca Grandes Exitos - 54: La Piel
    Diary of a Foreigner in Paris
    The Kremlin Ball
    Kůže
    Kaput
    Kaputt
    • 2020

      Diary of a Foreigner in Paris

      • 360 stránek
      • 13 hodin čtení
      3,6(69)Ohodnotit

      Every "diary" serves as a portrait, chronicle, or history, capturing moments that reflect a broader narrative. Unlike random notes, a true diary tells the story of a life, marked by beginnings, middles, and ends. Life itself unfolds like a tale, with a structured progression rather than mere chance. The subject of this diary revolves around my return to Paris after fourteen years, exploring a transformed France and its people. It captures a specific moment in the history of the French nation that aligns with a pivotal time in my own life. I do not claim to innovate within the diary genre; rather, I propose that a diary functions as a narrative, akin to a play. It embodies the essence of storytelling, where every element leads toward a conclusion, adhering to classical unity, while focusing on the character of "I." This diary represents a theatrical work brought to the page, echoing Kafka's concept of the "present moment" as it unfolds. Ultimately, my diary seeks to bridge the gap between narrative and theater, presenting a unique perspective on personal and national stories.

      Diary of a Foreigner in Paris
    • 2018

      The Kremlin Ball

      • 223 stránek
      • 8 hodin čtení
      3,7(176)Ohodnotit

      "Perhaps only the impeccably perverse imagination of Curzio Malaparte could have conceived of The Kremlin Ball, which might be described as Proust in the corridors of Soviet power. The book is set at the end of the 1920s, when the Great Terror may have been nothing more than a twinkle in Stalin's eye, but when the revolution was accompanied by a growing sense of doom. In Malaparte's vision it is from his nightly opera box, rather than the Kremlin, that Stalin surveys Soviet high society, its scandals and amours and intrigues among beauties and bureaucrats, including the legendary ballerina Marina Semyonova and Olga Kameneva, a sister of the exiled Trotsky, who though a powerful politician is so consumed by dread that everywhere she goes she gives off the smell of rotting meat. This extraordinary court chronicle of Communist life (for which Malaparte also contemplated the title God Is a Killer) was published posthumously and appears now in English for the first time"--

      The Kremlin Ball
    • 2017

      Perché, di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio? Risposta ovvia, per Malaparte: di gran lunga più intelligente degli altri italiani, e libero – la libertà dipende dall'intelligenza –, il toscano è spregioso , disprezza tutti gli esseri umani per la loro stupidità. Per di più è sboccato, insolente, crudele, fazioso, cinico e ironico. Possiede in compenso una greca virtù: il senso della misura, il sentimento della meravigliosa armonia che regge i rapporti fra le cose terrene e le divine (basti pensare alla Divina Commedia , dove il Paradiso sembra un angolo di Toscana). E il più toscano dei toscani, un toscano – diciamo così – allo stato di grazia, è il pratese: becero, certo, visto che non ha paura di parlare come pensa, e rabbioso, rissoso, riottoso, nemico d'ogni autorità, d'ogni titolo e d'ogni prosopopea. È a Prato, del resto, che in mucchi di cenci polverosi «tutto viene a finire: la gloria, l'onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo». Concepito come un arioso, amoroso, sfrontato Baedeker, sorretto da una lingua di scintillante nitore, Maledetti toscani ci guida attraverso i paesaggi, i popoli, le città, la letteratura della Toscana, mimetizzando sapientemente la violenza del pamphlet: giacché a ben vedere è anche un ritratto en creux degli italiani, che, vili, pavidi e cortigiani, della verità hanno paura, sognano privilegi e invidiano abusi e prepotenze, non sanno essere liberi e giusti ma solo servi o padroni. E dovrebbero imparare dai toscani a «sputare in bocca ai potenti».

      Piccola Biblioteca - 701: Maledetti toscani
    • 2009

      Coppi e Bartali

      • 56 stránek
      • 2 hodiny čtení

      La nobile lotta tra due campioni - e tra due volti immutabili del nostro paese.

      Coppi e Bartali
    • 2004

      Pubblicate in varie edizioni, nel 1936, nel 1943 e, infine, nel 1954 (quella qui riproposta), queste "Fughe in prigione" sono state scritte durante i periodi trascorsi da Malaparte nel carcere romano di Regina Coeli e al confino di Lipari, dove venne inviato per i suoi atteggiamenti liberi, provocatori, non allineati al regime fascista, che anzi attaccò violentemente. A queste pagine del tempo di prigionia Malaparte volle aggiungere alcuni testi scritti in Francia e in Inghilterra poco prima dell'arresto. Si tratta di memorie, riflessioni di carattere culturale, studi letterari nei quali l'autore sembra cercare un rifugio e una via di fuga per lo spirito.

      Fughe in prigione
    • 2003

      La Biblioteca di Repubblica - 96: La pelle

      • 315 stránek
      • 12 hodin čtení

      Un viaggio allucinato e infernale nella Napoli appena liberata dagli americani, un susseguirsi di storie al limite della visionarietà nei meandri di una città distrutta, sfinita, quasi in putrefazione, una grottesca rappresentazione del dolore, della bestialità, della miseria e della turpitudine: il romanzo-scandalo di Curzio Malaparte pare voler colpire con tutti i mezzi a disposizione le pigre coscienze dei lettori, proponendo un vasto e terrorizzante campionario di orrori e di abiezioni. Dal pranzo del generale Cork, in cui viene imbandita una bambina, alla vendita della ragazzina ancora vergine, al frenetico sabba omosessuale della “figliata”, si delinea a poco a poco un universo oscuro e perverso, che ha smarrito il senso della distinzione fra bene e male, e che tutti ingloba, sia vincitori che vinti, in un vischioso e insensato Nulla, ove l’unica cosa che resta da fare è «lottare e soffrire per la propria pelle».

      La Biblioteca di Repubblica - 96: La pelle
    • 1983

      Slovenskému čitateľovi nie je meno talianskeho spisovateľa a publicistu Curzia Malaparteho neznáme. Roku 1965 vyšiel vo Vydavateľstve politickej literatúry jeho prvý mimoriadne úspešný a známy román Kaput. V oboch svojich rozsiahlych dielach Malaparte s neobyčajnou odvahou, vtipom a pútavosťou akojeden z prvých európskych spisovateľov neľútostne strhával masku z tváre nemeckého nacizmu, ale aj osloboditeľskej americkej armády. Irónia, miestami trpká i smutná, i ostrý výsmech amerických vojakov v oslobodenom Neapoli sú o to živšie, pravdivejšie a úprimnejšie, že autor ich hlboko precítil takpovediac priamo ,,v teréne“ ako styčný dôstojník a tlmočník pri Piatej armáde. Všeobecný morálny rozklad znásobujú a rozsievajú vojaci, ktorí neprichádzajú ako skutoční osloboditelia, keďže oslobodzujú len napoly, od fašistickej pliagy, zatiaľ čo na druhej strane prinášajú anarchiu. Nevraždia obyvateľstvo, ani ho neterorizujú, ale hlboko a drsne zraňujú psychiku, najvnútornejšie vnútro oslobodených Talianov, čím len iným spôsobom mrzačia ľudskú dôstojnosť. Túto tragickú i tragikomickú skutočnosť odhaľuje Malaparte s neúprosnou, drsnou a až naturalistickou pravdivosťou.

      Koža
    • 1971