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Marta Boneschi

    Santa pazienza
    Milano, l'avventura di una città
    • Milano, l'avventura di una città

      Tre secoli di storie, idee, battaglie che hanno fatto l'Italia

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      Un'avventura intensa, una corsa al da piccola capitale di una provincia asburgica Milano diventa la città più civile e moderna della penisola. È la prima ad avere un'efficiente amministrazione pubblica, è la prima capitale di un grande regno italiano (sia pure sotto la corona di Napoleone), è la prima a suscitare un'insurrezione popolare con le Cinque giornate. Impianta ciminiere e stabilimenti, mentre il Politecnico e la Bocconi formano la classe dirigente del futuro. Sensibile alla "questione sociale" sollevata dalle crescenti masse di affamati e scontenti, risponde con un gran numero di associazioni sindacali, rosse e bianche. Se con Cesare Beccaria si mostra all'avanguardia nel combattere la pena di morte, con Carlo Cattaneo lo è nel propugnare lo sviluppo industriale. Città di scuole e di accademie letterarie, vede nascere i Sepolcri, La certosa di Parma, I promessi sposi, ispira la poesia di Carlo Porta, i romanzi di Giuseppe Rovani e di Carlo Emilio Gadda, il giornalismo del "Corriere della Sera" di Luigi Albertini, l'editoria di Arnoldo Mondadori, di Angelo Rizzoli, di Giangiacomo Feltrinelli e la grande musica del Teatro alla Scala. Molta parte dei successi italiani ha origine a Milano anche per opera di forestieri che, venuti per fare fortuna, fanno la fortuna della città: da Clelia Borromeo che promuove la divulgazione scientifica all'industriale della gomma Giovanni Battista Pirelli, dal banchiere Raffaele Mattioli alla divina Maria Callas. Dominata dagli spagnoli, dagli austriaci, dai francesi e poi ancora dagli austriaci, Milano sopporta il peso degli stranieri, ma accoglie con generosità chi viene per lavorare di braccia e di ingegno; non è mai padrona fino in fondo di se stessa, eppure assorbe le nuove idee, le elabora e le è la culla del riformismo e del fascismo. Per molto tempo si presenta ai viaggiatori con il rosso delle sue mura, l'azzurro delle sue acque e il verde dei suoi giardini. Al centro i marmi bianchi del Duomo, e tutto intorno sobri ma eleganti palazzi dai tranquilli cortili a colonne, tra il mormorio delle fontane e lo strepito degli artigiani e dei venditori. Prima tra le città italiane a dotarsi di un piano regolatore, è anche la prima a scatenare la speculazione edilizia. Diventa grigia e soffocante, perde gran parte della sua bellezza, ma non il suo vitale e fattivo trambusto. Marta Boneschi racconta tre secoli di trasformazioni, dall'arrivo degli austriaci di Maria Teresa alla strage di piazza Fontana, attraverso ritratti di personaggi noti e meno noti, eventi di grande portata storica ed episodi di vita quotidiana. Con il culto del lavoro e una profonda religiosità, con l'orgoglio delle tradizioni e l'impulso all'innovazione, con il prosaico attaccamento al denaro e gli immensi slanci di generosità, i milanesi di nascita e d'adozione spiccano nella storia del nostro paese ricchi di contraddizioni ma sempre capaci di imprimere un segno nella realtà.

      Milano, l'avventura di una città
    • Santa pazienza

      La storia delle donne italiane dal dopoguerra a oggi

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      «È vero che per secoli la donna è stata tenuta esclusa dalla vita civile, dalle professioni, dalla politica. Ma al tempo stesso ha goduto tutti i privilegi che l’amore dell’uomo le ha vissuto l’esperienza straordinaria di essere serva e regina, schiava e angelo. La schiavitù non è una situazione peggiore della libertà: può anzi essere meravigliosa». Così la pensava Pier Paolo Pasolini negli anni Sessanta, sgomento di fronte allo sgretolarsi del vecchio mondo femminile.Comincia nel 1945, alla fine della guerra, una singolare e appassionante epopea che si svolge in cucina e in camera da letto, in piazza e in Parlamento, nelle scuole e negli uffici. Le italiane erano taciturne e obbedienti, diventeranno loquaci e indipendenti . Erano oggetti in mani altrui, vorranno essere persone. Erano escluse dal piacere fisico, lo conquisteranno. Morivano di aborto e di parto, sceglieranno la maternità e si batteranno con successo per il diritto di rifiutarla. Venivano picchiate dai mariti con il consenso della legge, potranno divorziare. Erano costrette all’ignoranza, cominceranno a frequentare la scuola, il liceo e l’università. Non potevano accedere alle professioni e ricoprire cariche pubbliche, ci entrano in massa negli ospedali come medici, nelle aule di tribunale come giudici, nelle aziende come dirigenti.Con il femminismo conquistano anche l’orgoglio di essere quel che sono. Non più serve né regine. Si è chiusa la grande epopea che ha rovesciato l’Italia? Niente affatto. Mai come ora la condizione femminile (e di conseguenza quella maschile) è in equilibrio tanto precario.Attraverso le testimonianze di donne note e meno note, l’analisi dei fatti di cronaca e dei contributi che la radio, la televisione, la pubblicità, i fotoromanzi e i rotocalchi hanno dato al formarsi dell’identità femminile, Marta Boneschi ci racconta come per le donne il mondo sia cambiato più rapidamente che per gli uomini, facendoci rivivere la meno sanguinosa e la più riuscita rivoluzione del secolo scorso.

      Santa pazienza