Il codice Trivulziano 92 costituisce una miscellanea di carattere religioso attribuibile con grande probabilita agli ambienti confraternali milanesi. I testi copiati da Giovanni de' Dazi attestano un livello di cultura lontano dalle contemporanee esperienze della corte, attingendo in non pochi casi a tradizioni testuali risalenti all'inizio del XV secolo se non a quello precedente. Il volume pubblica 14 testi, divisi in tre sezioni - Componimenti biblici, Testi agiografici, Testi direttivi -, di cui la seconda e la sezione quantitativamente piu importante. L'edizione riproduce i testi nella forma in cui li ha trasmessi il codice, mentre gli ampi studi filologici e gli apparati delle varianti rendono conto del posto da attribuire alle trascrizioni del manoscritto Trivulziano nella storia della tradizione dei singoli componimenti. In questo modo il volume presenta le differenti diacronie di 14 testi, considerate da quel momento sincronico che e l'opera di copia del Dazi.
Raymund Wilhelm Knihy






La lauda 'O Battista glorioxo' conosce una larga diffusione nel Tre e Quattrocento: il modesto componimento, che ogni copista si sente autorizzato a modificare e a completare, circola tra l'aria tosco-umbra, il Veneto e la Lombardia. Il presente volume propone l'edizione del testo contenuto nel codice Cignardi (Milano, c. 1430), che e uno dei testimoni piu rappresentativi della "versione lunga". L'edizione e corredata da una serie di studi filologici e linguistici, che pur prestando una costante attenzione alla tradizione del testo cercano in primo luogo di evidenziare le peculiarita del componimento fissato sulle carte dell'attuale codice Ambrosiano. Nella lauda sul Battista si profila fra l'altro un registro piuttosto neutro, poco caratterizzato in senso milanese, che si distacca sensibilmente da altri testi trascritti dallo stesso copista. E in preparazione un secondo volume, che insieme alla ricostruzione dell'archetipo fornira un'ampia panoramica della tradizione del testo.
L’agiografia volgare
Tradizioni di testi, motivi e linguaggi. Atti del congresso internazionale, Klagenfurt, 15–16 gennaio 2015
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Il volume raccoglie dodici contributi incentrati sulle narrazioni delle vite dei santi e dei loro miracoli in diverse aree della Romània medievale. La molteplicità degli approcci metodologici – linguistici, filologici e letterari – con cui viene affrontato il testo agiografico permette di evidenziarne la dialettica tra rielaborazione del passato e attualizzazione, i meccanismi di strutturazione e di significazione, nonché il complesso rapporto con i diversi generi discorsivi. Una particolare attenzione è dedicata alle dinamiche linguistiche e testuali che permettono la diffusione della materia agiografica nel tempo e nello spazio. Viene restituito così un ampio panorama, capace di integrare le tradizionali antitesi della storiografia letteraria – folklore e teologia, voce e scritturalità, pratica devozionale e costruzione storico-politica – e di aprire nuove prospettive per lo studio di una delle tradizioni discorsive più ampiamente diffuse in tutto il medioevo.
De diz comandemenz en la lei
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Ce volume réunit les recherches conduites dans le cadre de la première école d’été ‘Philologie Romane et Édition des Textes’ de Klagenfurt. Les études encadrant l’édition ont pour but de situer l’ensemble textuel examiné par rapport aux traditions linguistiques et aux traditions discursives. Elles analysent, d’un côté, la ‘scripta’ anglo-normande, la syntaxe, les formules et le lexique; de l’autre côté, elles se penchent sur les traditions du décalogue, aussi bien dans les traductions bibliques, que dans une ample reconstruction de la tradition des textes catéchétiques dans le domaine français et roman. Le volume entend ainsi réunir des éléments utiles pour la compréhension du texte, sur le plan linguistique comme dans une perspective plus largement culturelle.
Copier un texte au Moyen Âge, cela signifie très souvent en adapter et en actualiser la forme linguistique. Le cas limite d'un tel processus est la traduction. Pour analyser les différentes interventions des copistes, le concept de ' diasystème ' proposé par Cesare Segre se révèle d'une grande utilité: un diasystème, ou système de compromis, se produit quand le copiste adapte la forme linguistique de son modèle à ses propres préférences ou habitudes linguistiques. Les études réunies dans ce volume focalisent un aspect peu thématisé du concept de diasystème: l'analyse des adaptations linguistiques successives d'un texte copié à plusieurs reprises nous permet, en effet, d'observer de très près des changements linguistiques en cours. La tradition manuscrite d'un texte médiéval constitue, en ce sens, une base empirique particulièrement précieuse pour la linguistique historique.
Tradizioni testuali e tradizioni linguistiche nella "Margarita" lombarda
Edizione e analisi del testo trivulziano
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La 'Vita di Santa Margarita' in otto-novenari gode di grande popolarità in area settentrionale a partire dal Duecento. Questo volume è dedicato alla versione lombarda del poema che si legge nel codice Trivulziano 93 della fine del XIV secolo. L'edizione del testo apporta un importante contributo alla riflessione intorno ad alcuni punti cruciali della grammatica storica del lombardo. Inoltre la continua rielaborazione del poema nella tradizione manoscritta lo rende di particolare interesse per lo studio della variazione linguistica nel Due-Tre-Quattrocento e dei cambiamenti linguistici in atto in questo periodo. Il volume si apre con un ampio studio sulle dinamiche linguistiche e testuali della 'Vita di Santa Margarita'. Segue l'edizione interpretativa del testo trivulziano. Il 'Commento' e il 'Glossario' discutono le caratteristiche lessicali, morfologiche e sintattiche del testo edito, che conta fra i relativamente pochi testimoni del lombardo occidentale del Trecento.
Bonvesin de la Riva
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'Bonvesin da la Riva' (ante 1250-1313/1315) è il maggiore poeta del Nord Italia fra il Due e il Trecento. La situazione degli studi bonvesiniani rispecchia però solo in parte l'importanza storica dell'autore, perché ancora oggi, in Italia, si sente il peso di un'impostazione fondamentalmente toscanocentrica e teleologica delle ricerche linguistiche e letterarie, che lascia poco spazio alle tradizioni regionali. I contributi qui raccolti, presentati in occasione di una giornata di studio organizzata a Heidelberg nel giugno del 2006, aprono molteplici prospettive sull'opera bonvesiniana. I componimenti del magister milanese si dimostrano infatti di notevole interesse sia per lo storico della lingua, sia per lo storico della letteratura e della cultura medievale.
In dieser Arbeit wird das Sprachdenken Rousseaus vom Standpunkt der modernen Sprachwissenschaft aus aufgearbeitet. Damit wird zum einen ein Beitrag zur Rousseau-Exegese geleistet. Das Nachdenken über die Möglichkeiten der menschlichen Kommunikation bildet in der Tat eines der zentralen Themen des Rousseauschen Werks überhaupt. Im Mittelpunkt steht hier eine genaue Lektüre des Essai sur l'origine des langues. Weiterhin wird gezeigt, daß Rousseau differenzierte sprachtheoretische Denkansätze entwickelt, die sich zu einem bemerkenswert schlüssigen 'System' runden. Insbesondere die Überlegungen zum sprachlichen Affektausdruck, zur Begriffsbildung und zur Linearität des sprachlichen Zeichens verdienen eine intensive inhaltliche AuseinanderSetzung. Gerade auch in seiner bewußten Abgrenzung gegenüber Zeitgenossen wie Vico und Condillac vermag sich Rousseau als einer der tiefsinnigsten Sprachtheoretiker des 18. Jahrhunderts zu profilieren.
Im Zeitalter der neuen Medien, das uns mit bislang kaum berschaubaren neuartigen Formen der Informationsbermittlung konfrontiert, kommt einer Arbeit zu den Flugschriften des Cinquecento nicht allein ein antiquarisches Interesse zu. Vielmehr bildet diese Untersuchung auch eine Fallstudie zu den Auswirkungen einer nicht minder radikalen medientechnischen der Einfhrung des Buchdrucks an der Schwelle zur Neuzeit. Die aktualittsbezogenen Druckschriften der Jahre 1500 bis 1550 erffnen uns weitreichende Einblicke in den grundlegenden Wandel kommunikativer Traditionen zu Beginn der typographischen ra. Dabei erlaubt es gerade der hier entwickelte gattungsgeschichtliche Ansatz, das Nebeneinander mehrerer sprachlicher Varietten sprachhistorisch zu beschreiben und mit auersprachlichen Faktoren wie mediengeschichtlichen und sozialgeschichtlichen Entwicklungen in Verbindung zu setzen. Ein besonderes Interesse gilt sodann der Abgrenzung dieser 'proto-journalistischen' Textsorte gegenber dem sich neu konstituierenden Bereich der 'schnen' Literatur. Der Hegemonieanspruch des literarischen Diskursuniversums, seine nur selten in Zweifel gezogene Vorbildfunktion fr den gesamten Bereich der Schriftlichkeit kristallisiert sich insgesamt als herausragendes Charakteristikum einer Epoche heraus, die hier in ihren Anfngen modellhaft dargestellt wird und die sich, wie einige Beobachter befrchten (oder hoffen), nunmehr ihrem Ende zuneigt.