Arrigo Sacchi Knihy





Fútbol total
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Un libro repleto de sorprendentes y divertidas anécdotas. La historia del hombre que nunca jugó al fútbol de manera profesional, cuya habilidad para dirigir a equipos repletos de estrellas terminó por convertirle en el entrenador de mayor prestigio en el mundo entero en la década de los 80. Después de vencer dos veces consecutivas al todopoderoso AC Milan cuando era entrenador del modesto Parma, Silvio Berlusconi le eligió para liderar la revolución de su equipo. Los primeros resultados estuvieron muy alejados de lo prometido, pero en cuanto las estrellas del Milan entendieron los conceptos de Sacchi, conocimos a uno de los mejores equipos de la historia del fútbol mundial, consiguiendo títulos consecutivos en Europa e Italia. Sacchi fue el gran líder de aquella máquina perfecta de fútbol, introduciendo innovaciones tácticas que a día de hoy siguen siendo copiadas por muchos de los grandes entrenadores de la actualidad, como Guardiola o Mourinho.
Zawsze uważałem, że piłka nożna nie jest tylko defensywna albo tylko ofensywna. Grając w piłkę trzeba umieć robić wszystko ~Arrigo Sacchi Dla drużyny AC Milan z sezonu 1988/1989 liczyło się przede wszystkim widowisko, a nie wynik za wszelką cenę. Taką filozofię i sposób rozumienia piłki zaszczepił wśród piłkarzy Arrigo Sacchi. Prorok z Fusignano wprowadził zasady, które stały się cenną szkołą dla jego najlepszych następców. Jak to się stało, że najbardziej heretycki trener na świecie stworzył wspaniały zespół, który przeszedł do historii jako Nieśmiertelni i został uznany przez UEFA za najlepszą drużynę wszech czasów? Po ponad 30 latach od zdobycia Pucharu Mistrzów w 1989 roku, Sacchi opowiada o wyczynie, który wywarł ogromny wpływ na współczesny futbol: od mgły w Belgradzie, przez gole-widma w meczach z Crveną Zvezdą i Werderem Brema, po zwycięstwo 5:0 nad wielkim Realem Madryt na San Siro i wygraną w finale ze Steauą Bukareszt. Przytacza historie z boiska i z szatni, zdradza kulisy walki z Berlusconim o sprowadzenie Franka Rijkaarda, mówi o problemach Ruuda Gullita i wyjaśnia dlaczego nigdy nie chciał słyszeć komplementów od Marco van Bastena. Nieznane wcześniej historie, smakowite anegdoty, bezcenne zapiski treningów z dziennika Sacchiego, który przez te wszystkie lata leżał w szufladzie, a teraz został opublikowany po raz pierwszy to wszystko sprawia, że AC Milan. Nieśmiertelni. Historia legendarnej drużyny to lektura obowiązkowa dla Milanistów, ale też dla wszystkich miłośników pięknego futbolu.
When Arrigo Sacchi’s Milan destroyed Steaua Bucharest 4-0 in the 1989 European Cup final, everything changed. Studded with the world-class talents of their legendary three Dutchmen - Ruud Gullit, Marco Van Basten and Frank Rijkaard – they threw off the shackles of Italian football’s defensive traditions to pioneer a modern, high-pressing and boldly attacking approach. Sacchi revolutionised football and altered the DNA of the next generation of coaches, including Pep Guardiola and Jurgen Klopp. This is the story of the crowning achievement of one of football’s greatest-ever teams – told by the man who built it. This is the story of The Immortals.
Lo scudetto all'esordio in serie A con il grande Milan; la partita perfetta contro il Real Madrid, trafitto cinque volte; Barcellona invasa da ottantamila milanisti per il più grande esodo calcistico della storia; la finale vinta con lo Steaua, per la sua prima Coppa dei Campioni; l'epopea del mondiale americano del ʼ94, con la finale raggiunta grazie al gioco e alla forza della disperazione, trascinando al tifo un'intera nazione: questi sono alcuni gloriosi momenti della vita di Arrigo Sacchi, il «profeta di Fusignano». È proprio a partire dal piccolo paese natale a una trentina di chilometri da Ravenna che si sviluppa il racconto autobiografico di Arrigo: il padre gli regala il primo pallone e lui è il bambino più felice del mondo, gioca terzino sinistro ma capisce subito di non essere tagliato per il «calcio giocato». Sarà Alfredo Belletti, bibliotecario e maestro di vita, il primo a suggerirgli un'altra via per rimanere nell'ambiente: «Se non puoi giocare, fa' l'allenatore!». In questo libro, scritto con penna sincera e ricco di humour romagnolo, Sacchi ci spiega che cosa ha significato per lui «fare l'allenatore»: lasciare il posto sicuro in una fabbrica di scarpe e scegliere un lavoro ricco di incognite e, all'inizio, non certo remunerativo; spaccare in due il mondo del giornalismo sportivo e del tifo con l'integralismo della sua filosofia calcistica, una versione riveduta e corretta del «calcio totale» olandese che ha segnato uno spartiacque nella storia dell'Italia del pallone; avere a che fare con presidenti del calibro di Silvio Berlusconi e Florentino Pérez; passare notti insonni a preparare partite e a studiare gli avversari, sempre più divorato dall'ansia di prestazione e dallo stress. Lo guiderà, in ogni tappa della sua incredibile carriera (in quattro anni sulla panchina del Milan ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali), un ardente e appassionato amore per il calcio, per lo sport inteso anche come etica e scuola di vita, capace di formare il destino non solo di un uomo, ma anche dei giovani di un intero Paese. Calcio che gli ha dato e gli ha tolto tanto, «come fa la fiamma che dà una grande luce, si spegne presto ma soprattutto illumina il cielo». Oggi, al termine di una feconda esperienza con le nazionali giovanili, l'uomo che il «Times» ha nominato nel 2007 «il miglior allenatore italiano di tutti i tempi» ha deciso di prendersi un meritato riposo e di mettere su carta le sue memorie. Vuole solo tornare a essere un uomo normale, godersi la famiglia e dispensare consigli non più a Carlo Ancelotti o a Ruud Gullit, ma alla sua adorata nipotina.