Enzo Biagi racconta ai ragazzi, grazie ai fumetti, la storia del nostro paese: dall'invasione dei Barbari alla nascita delle città, dalle Crociate a Masaniello fino ad arrivare ai giorni nostri: la tragedia del Vajont, il terremoto in Irpinia, gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, Tangentopoli.
Il libro uscì per la prima volta nel 1990 con il titolo Dieci anni di mafia e venne definito strumento indispensabile per capire le ragioni dei tanti fallimenti dello Stato nella lotta contro la mafia. Da allora viene ininterrottamente ristampato perché purtroppo - è lo stesso Lodato a dirlo - le ragioni di quei fallimenti non sono mai state definitivamente rimosse. Una ricostruzione documentata e plausibile di venticinque anni di delitti, latitanze, omertà, collusioni, inerzie istituzionali, proposte legislative disattese, ma anche di battaglie vinte dallo Stato. L'autore è stato testimone delle vicende raccontate: ha conosciuto Dalla Chiesa e Falcone, Caponnetto e Borsellino, Caselli e il cardinale Pappalardo, ma anche Totò Riina; ha seguito i processi di mafia più importanti che si celebravano in giro per l'Italia.
Milano. 21 cm. 304 p. Encuadernación en tapa dura de editorial con sobrecubierta ilustrada. Idioma Italiano. Milano. Rizzoli, 2005. Enzo Biagi ; a cura di Loris Mazzetti .. Este libro es de segunda mano y tiene o puede tener marcas y señales de su anterior propietario. 8817009113
Pubblicata per la prima volta nel 1976, questa biografia di Gianni Agnelli,scritta da Enzo Biagi, viene ora riproposta per il suo grande valoredocumentario. Questa nuova edizione è arricchita da una cronologia della vitadell'Avvocato e di quanto accadde nella "sua" Fiat e da una parte conclusivache comprende le interviste rilasciate a Enzo Biagi nel corso degli annisuccessivi.
Questo libro è una lunga e appassionata lettera di Enzo Biagi a Lucia, una lettera d'amore a una ragazza di una volta e le parole rivolte alla compagna scomparsa si trasformano in una dolce e commossa rievocazione del tempo perduto, di anni lontani in cui il futuro brillava davanti a entrambi, in cui tutto appariva possibile. Il nascere dell'amore nell'Italia del secondo conflitto mondiale, le prime esperienze professionali, l'approdo a Milano, la chiamata alla RAI, il lavoro nei grandi giornali... E poi gli amici (uno per tutti: Federico Fellini), i genitori, Pianaccio - il paese natale quasi fuori dal tempo -, i viaggi, gli incontri, i potenti e la gente comune. Sessantadue anni di vita schiva, lontana per scelta di entrambi dai salotti alla moda.
Lo hanno definito in tanti modi: “breve”, delle “idee assassine”, dell’era atomica, degli “ismi”, della nascita del villaggio globale. Il XX secolo ha visto succedersi due guerre mondiali, lo stalinismo, l’Olocausto, Hiroshima e Nagasaki, il Vietnam, i nuovi e antichissimi conflitti etnici. In questo libro Enzo Biagi non propone verità assiomatiche e non tenta di tracciare bilanci, ma fa parlare i fatti e i protagonisti della storia, lasciandoci liberi di giudicare che cosa sia stato il secolo passato. Storie di vite generose e infami, di giganti della storia e di semplici comparse che, però, hanno anch’esse il diritto di dire la loro; storie di ideologie che hanno travolto il destino di milioni di persone; storie di esseri eccezionali che hanno votato la loro vita al bene dell’umanità. C’ero quando alzarono il Muro di Berlino e quando lo demolirono. Ho visto ammainare la bandiera rossa sul Cremlino, il matrimonio di Elisabetta regina d’Inghilterra, presi un tè nel salotto di Eleanor Roosevelt e a Chicago fui invitato a cena dal dottor Enrico Fermi. Riassumendo: ho avuto il privilegio di raccontare la storia mentre si stava svolgendo e, dopo tante peripezie, dirò come quel nobile superstite della Rivoluzione francese: “Ho vissuto”. Enzo Biagi
Questo libro raccoglie i più significativi interventi che Enzo Biagi ha dedicato dal 1994 a oggi a protagonisti e comprimari della nostra scena politica, non esitando a prendere posizione non per un'ostilità preconcetta, ma perché, come lui stesso afferma "la colpa più grave sarebbe tacere quando invece la coscienza, e i fatti, ti impongono di parlare". Non mancano anche riflessioni sulla Rai e la libertà di informazione e le considerazioni personali di un giornalista che non si è mai unito al coro degli adulatori e non è mai corso in aiuto del vincitore.